SCONFORTO
Lo sconforto è quel momento in cui senti la speranza svanire.
E’ quando non vedi soluzioni. Ti senti cascare le braccia a
terra.
E’ quando senti dire: “La formazione è sempre la stessa…”
Credo sia la risposta tipica di chi non ha mai messo piede in
un’aula. Virtuale o reale. Di chi non sa cosa sia far affiatare un gruppo di
sconosciuti e renderli abili a collaborare insieme. Di chi non sa costruire un’interazione
nutriente tanto da far germogliare i semi.
Ma com’è possibile?
Eppure chi hai difronte è sempre diverso. Il discente.
Il docente oggi, non è ciò che era ieri, e sarà domani.
Se cambia il modo di erogare la formazione. Attività, giochi,
esercizi.
Come può essere sempre uguale?
Eppure la parola sconforto, nella sua radice, parla di forza.
Di una forza intrinseca.
Prendendo le distanze, guardandola con un’altra cornice,
togliendo la S; diventa conforto.
Che ricorda tanto quel calore e quell’energia che ti porta
ovunque. E nessuno può toglierti.
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