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“Lontano dagli occhi. Lontano dal cuore.”
Hai giΓ  sentito questa frase. Vero?
Un’emozione ti pervade.
La tua mente corre a tutte quelle situazioni professionale e personali in cui la distanza Γ¨ un fattore chiave.

Quando la distanza fisica Γ¨ tanta, l’empatia diminuisce. La comunicazione efficace diventa imprescindibile.

Il recente passato ha dato una svolta importante alle relazioni a distanza. In alcuni casi, le interazioni vis a vi sono insostituibili. Γ‰ anche vero che poter comunicare a distanza comporta un significativo risparmio di tempo e danaro.

Nelle relazioni a distanza l’empatia va a scemare, perchΓ© il cervello Γ¨ completamente irrazionale.

𝑷𝒆𝒓 π’Šπ’ 𝒄𝒆𝒓𝒗𝒆𝒍𝒍𝒐 π’…π’Šπ’”π’•π’‚π’π’›π’‚ π’‡π’Šπ’”π’Šπ’„π’‚ Γ¨ π’…π’Šπ’”π’•π’‚π’π’›π’‚ π’†π’Žπ’π’•π’Šπ’—π’‚.

Non potendo sempre gestire le distanze, la comunicazione si avvale di quelle che Lakoff chiama metafore incarnate. Di qui espressioni come: "Ti sono vicino.” “Ti sto accanto.” “Ti porto per mano.” Beffano il cervello e glissano la distanza. Lasciano una reale sensazione di vicinanza.
Nel tuo bagaglio hai strumenti come le parole buone, le metafore incarnate, la semantica che posso aiutarti a generare empatia ed accorciare le distanze. 
E tu quali parole usi per accorciare le distanze?


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