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Visualizzazione dei post con l'etichetta # #leadership #cresitapersonale #business

“Non riesco più a fare la giocoliera.”

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  “Non riesco più a fare la giocoliera.” La prima è stata lei, Jacinda Arden, ex primo ministro della Nuova Zelanda. A seguire Marie Kondo, “la Dea” dell’organizzazione. La terza è stata Mia Ceran, conduttrice tv che afferma: “non riesco più a fare la giocoliera” Questi 3 casi sono tutt’altro che un invito a desistere. Questi 3 casi sono, invece un invito alla presa di coscienza. Raccontano di conoscenza e consapevolezza dei propri limiti. Perché nell’avere dei limiti, conoscerli ed accettarli non c’è niente di male. Anzi! Evita di prendere decisioni sulla scia dell’euforia o di un sogno di vita distorto. Prima di agire domandati: è ostinazione o determinazione, che mi muove? Perché l’ostinazione porta sofferenza, frustrazione e sogni infranti. Mentre la determinazione conduce ad una vita felice, piena, realizzata. L’ostinazione e determinazione sono le 2 facce della stessa medaglia. Ciò che conta è saperle distinguere. Tu riesci a distinguerle?

La Resa

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  La Resa “Se te lo devo chiedere, non lo voglio più.” Così Frida Calo raccontava la sua relazione col marito. In realtà è l’emblema di tante, tantissime relazioni professionali e personali in cui la reciprocità è mancata. Relazioni in cui il rispetto, la cura e l’attenzione sono di chi dà e non è ricambiato. Quando si raggiunge questa consapevolezza bisogna arrendersi. Constatare che certe persone e contesti non cambieranno mai. Ripetersi: “Volere è potere.” Ripetersi: “Posso fare tutto ciò che voglio.” Ripetersi: “Se non sono capita è perché non sono chiara.” E’ usurante, frustrante e serve a niente. Con alcune persone e contesti servono: consapevolezza della situazione. Un sorriso per accomiatarsi. Il coraggio per ammettere che non c’è altro da fare. Quando ciò accade hai, incredibilmente: più tempo per te. Riesci a rilassarti, ed i sensi di colpa spariscono. Il rischio di incappare in pregiudizi è altissimo. E certamente la soglia della tua ed altrui responsabil

Intuito o istinto

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  Intuito o istinto “E’ tutta questione d’istinto e intuito ed è molto difficile da insegnare.” Cit. Dell’intuito e dell’istinto ne facciamo largo uso ogni giorno. Spesso confondendoli. L’stinto è innato. Strettamente connesso alla sopravvivenza, alla cooperazione e alla sociabilità. L’intuito è l’arte di collegare informazioni, conoscenze e dati che hanno un senso logico. L’istinto ha il 50% di possibilità di sbagliare. Perché funzioni bisogna che tu stia bene. Niente stress, niente cortisolo o epinefrina. L’intuito si manifesta quando ti poni in modalità di ascolto. Quando cogli l’intuizione è illuminante e percepisci una sensazione di benessere. Istinto e intuito ti aiutano a dar forma ad una vita soddisfacente, posti al tuo servizio. Quando prendi una decisione, sei in grado di riconoscerli? #neuroscienze #cervellorettile

Parole

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  Le parole che frequenti sono dei contenitori d’idee. Le parole che frequenti sono dei catalizzatori d’emozioni ed ormoni; sono ponti per costruire il futuro. Il tuo. Hai mai sentito dire: “Come pensi, così stai.”? Le parole ancora prima di pronunciarle, le pensi e già solo, quel pensiero le tramuta in 0,3 secondi, in una reazione chimica del tuo corpo. In grado di alterare la mimica, l’odore, la percezione di te. Se frequenti parole buone sarai il tuo pusher di “roba buona” (ormoni). Parole come: impegnativo, occasione, opportunità, scelta, facile, incredibile, magico, strategico, caldo. Se frequenti parole tossiche sarai il tuo pusher di “roba meno buona”. Parole come: Problema, sbagliato, paura, difficile, freddo, basso. Come per le buone, queste sono solo alcune. Come vedi sono parole di uso estremamente comune. Parafrasando Lakof, in qualsiasi cultura, a determinate metafore corrispondono determinati stati d’animo. Sono  le metafore incarnate. Ti propongo 2 esem

BENESSERE

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  Nasci unica, libera e perfetta. Rincorri una forma fisica perfetta, aderendo ostinatamente a regole esterne, stereotipi e mode. Rincorri il lavoro e la carriera perfetta, perché ti hanno detto che al successo si arriva  solo   così. Come un dogma.     Solo sacrifici, rinunce e sofferenza. Dimenticando che per ottenere ciò che vuoi;( non bisogni preconfezionati, imposti dall’esterno). Bisogna prima liberarsi dai condizionamenti esterni. Ascoltare l’istinto. Lui funziona alla grande, quando stai bene. In fine ignorare il giudizio altrui. Per stare bene è importante che tu tenga a mente, ripetendolo spesso, che: Sei preziosa per la tua unicità. Sei libera di esprimerla. Sei perfetta, (fatta per) essere felice. La felicità ha una ricetta chimica. La tua. Fatta di pensieri e parole buone, coccole, leggerezza e rispetto.