Sai di cosa hai bisogno?
Cosa aspettarsi da un percorso di coaching.
Sapevi che la parola coach viene dal nome di un villaggio magiaro di nome Kochs, dove costruivano le carrozze?
La lingua inglese utilizza, la parola Coach per indicare sia la carrozza che l'allenatore.
Riflettendoci bene questa duplicità, ben definisce l'essenza stessa del #coaching.
La carrozza ti accompagna, accoglie e contiene.
L'allenatore, attraverso l'ascolto attivo, l'empatia, l'osservazione, le domande, gli esercizi ed i feedback allena la tua mente a scovare, progettare, trovare risorse per raggiungere il successo desiderato.
Il coaching si fonda sulla relazione tra coach e coachee.
E' una relazione incentrata sul fare.
Agire affinchè tu riscopra i tuoi #talenti innati, diventi consapevole di quelli acquisiti, ritrovi la felicità ed il benessere desiderati.
I cardini del coaching sono 5:
consapevolezza,
fiducia in sè stessi,
scelta,
responsabilità,
autonomia.
Come dice Whitmore l'essenza stessa del coaching è: “accompagnare le persone (e le aziende) verso un processo autonomo di apprendimento.”
Il fine del coach NON è:
suggerire,
dare consigli,
offrire soluzioni pronte all'uso.
Dunque, non corregge, NoN motiva, Non insegna, Non fornisce supporto psicologico.
Permette a te di elaborare, realizzare attraverso le tue risorse e talenti gli obiettivi che vuoi raggiungere.
Ciò che contraddistingue e caratterizza il coaching da altre discipline di aiuto è: l'autonomia.
Il coachee insieme al coach co-creano e determinano gli obiettivi ed il piano d'azione, dando vita all'auto sviluppo ed auto realizzazione.
Il coach ha fede nel potenziale di chi ha difronte.
Per il coach il cliente è come una pigna che racchiude in sé il potenziale, una volta a terra, di diventare quercia.
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