Il mago
Il mago
Quando discuti. Ti arrabbi. Ti scontri con chi ha un’idea
diametralmente opposta alla tua, i toni si scaldano. Con la voce cerchi di
importi sul tuo interlocutore. Come se urlare fosse un modo per zittire l’altro.
In quell’esatto
momento hai perso.
Hai perso il controllo di te.
Hai perso la calma per perorare la tua idea.
Hai perso il tuo vantaggio. Negato l’idea altrui e
legittimato la sua esistenza al contempo.
Ti sei reso sordo alla comprensione e cieco alla
possibilità, ottenebrando la tua capacità di giudizio.
Nel verbo vincere c’è un dualismo. Se qualcuno vince
necessariamente qualcuno perde.
Di questa perdita dai la colpa all’altro.
“Quando dai la colpa a qualcuno gli stai dando anche il
potere, il tuo potere. Gli dai il potere di renderti felice o infelice. Ma se
una persona o un evento possono renderti felice o infelice, allora tu non sei
libero, sei un servo; sei condannato a vivere sperando che nessuno ti faccia
mai sentire niente di male. Sei ha questa consapevolezza sei un mago o una
maga. Se non ce l’hai sei una vittima, un piegato, un lamentante.” Cit
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