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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Perdonare

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  PERDONARE Il perdono è un fine. Il perdono è un viaggio. Il perdono è coraggio. E' un fine perchè senza la felicità è insipida. E' un viaggio: da ME-A-TE. Sì, si parte così; perchè è più facile concedere il perdono che perdonarsi. Poi, da TE-a-ME perchè probabilmente, degli errori li hai commessi. In entrambe i viaggi, ringrazia per la pazienza. Le emozioni necessitano di tempo per decantare. E l'orgoglio è lento. E poi c'è la rabbia. Sei sei arrabbiata con gli altri, di sicuro lo sarai con te stessa. Ed in fine il coraggio. Ce ne vuole di coraggio a perdonare se stessi. Da non confondere con scuse e giustificazioni. “ Errare è umano perdonare è divino.” cit

Il gioco trasforma

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  Giocando, una lezione di comunicazione diventa un viaggio alla scoperta di sé. Migliorando il proprio ascolto. Migliorando la propria consapevolezza. Migliorando la qualità d'interazione con l'altro. Ho aperto la lezione di comunicazione chiedendo ai partecipanti di raccontare qualcosa di sé. Qualcosa che fosse significativo: come un hobby, un soprannome, un modo di dire. Ho dato indicazioni affinché gli altri partecipanti osservassero chi raccontava. Il loro compito era far attenzione alla mimica, il tono di voce, la scelta delle parole usate. L'obiettivo era capire cosa li colpiva. Enrico racconta di essere uno sportivo, un giocatore di pallacanestro, di cui è diventato anche arbitro. La sua peculiarità sono le regole. Dice di essere uno ligio, e di non poterne fare a meno. Concludendo la lezione chiedo: Se aveste un super potere quale sarebbe? Enrico risponde: l'invisibilità. Cosa faresti con questo dono? Potrei infrangere tutte le regole. E

Nascosta in pieno sole

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NASCOSTA IN PIENO SOLE Paradossalmente, in un'epoca che richiede un'esposizione mediatica costante, non riesci a raccontare con la tua voce, a raccontare il tuo talento, a raccontare la tua unicità. Per paura del giudizio altrui, ti auto censuri cercando il modo di emergere, comunicando il tuo valore con mezzi e parametri che non ti appartengono. Intanto i tuoi talenti sono lontano da qualsiasi piattaforma. Ciò che scegli di nascondere è la parte più autentica di te. E' fatta di luci ed ombre, calde lacrime e risate sonore. Al tempo dei reality nulla è reale, autentico, vero. Così mentre ti guardano, in realtà vedono soltanto un'immagine sfocata di te. Insoddisfatti sono pronti a fagocitare un'altra storia. Conosci i tuoi talenti? Sai comunicarli?  Ps: se non ti vedono è  perché non ti mostri.

Io creo mentre parlo

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  Io creo mentre parlo Quante volte ti è capitato di pensare, vorrei una parola magica per: sistemare tutto, ottenere tutto e magari sentirti soddisfatta? Le parole che usi sono in grado di influenzare la tua realtà. Le emozioni, a loro volta, influenzano il tuo modo di vedere, ascoltare, plasmare la realtà. Passo dopo passo incarni ogni tua paura e pregiudizio. Un autore che amo molto racconta che la parola Abracadabra, probabilmente di origine aramaica, significa: "Io creo mentre parlo." Agisce in entrambe le direzioni: 𝑫𝒂𝒍𝒍 '𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍'𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐. Dunque presta attenzione alle parole che gli altri usano rivolgendosi a te. E presta altrettanta attenzione alle parole che scegli di usare. Puoi esercitare il tuo potere di scegliere, di creare, di cambiare. A cominciare dalle parole. Se ti trovassi a corto di parole buone, ricorda: &quo

Motivazione

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  MOTIVAZIONE Motivazione è chiedersi come funziona. Motivazione è consapevolezza. Motivazione è emozione. Quando ti chiedi: perchè?Vai alla ricerca di colpe e colpevoli. Ti guardi indietro, in cerca di spiegazioni nel passato. Un passato che comunque non puoi cambiare. Chiedendoti invece: come funziona? Focalizzi la tua attenzione nella ricerca di soluzioni nel presente; riducendo le complessità e concentrandoti nel qui ed ora. La consapevolezza figlia dell'ascolto. Il tuo. Del constatare che senti il bisogno di apportare delle modifiche. La motivazione viaggia su 2 binari: MI MUOVO DA. VADO VERSO. In entrambe i casi le tue emozioni sono la costante. Il cambiamento si nutre di emozioni. Quelle positive come negative. A tal riguardo, Aristotele diceva: “ La motivazione è la forza che induce l'individuo a tendere al miglioramento.” Essa non risponde in nessun modo a parametri oggettivi, bensì, a soggettivi criteri individuali. La

ABBASTANZA

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ABBASTANZA In questi ultimi giorni la parola abbastanza  l'ho incontrata spesso. E  mi ha risuonato. L'ho incontrata sulla bocca delle persone che si sono definite abbastanza stufe di situazioni logoranti. L'ho incontrata sulla bocca di persone che si dicono soddisfatte dei risultati ottenuti. L'ho incontrata guardandomi allo specchio ed ho osservato l'emozione che suscita in me ascoltandola ed usandola. Abbastanza è  una parola versatile che dovremmo avere il coraggio di usare. Nel qui ed ora, di ognuno di noi,  ci dovrebbe essere la consapevolezza di "abbastanza". In modo che rappresenti un nuovo giro di boa. Un frangente per riflettere e trovare la consapevolezza necessaria per andare avanti. Un nuovo inizio. A cosa, chiudendo gli occhi, dirai è  abbastanza?

Se fossi il tuo supereroe

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  Se fossi il tuo super eroe La paura è un'emozione forte, corporea ed ognuno di noi l'ha sperimentata. Quando la paura prende il sopravvento il tuo corpo la manifesta attraverso: sudorazione, bocca amara, percezione acuita del battito cardiaco accelerato. E', come dicevo, un'emozione che lascia il segno. Perché dopo il suo passaggio, una sensazione di spossatezza ti pervade. Ma cosa innesca la paura? La paura è innescata dalla percezione di un pericolo reale o presunto. La paura è governata dal cervello rettile. Il più antico. Lui quando si sente in pericolo dapprima si blocca, poi decide se scappare, o restare e lottare. Il tutto in un battito di ciglia. La percezione del pericolo è del tutto inconscia e quando ciò avviene, l'amigdala diventa il tuo pilota automatico. In questo frangente aumenta la produzione di adrenalina La differenza tra paura ed ansia è labile. Molto. A volte sta tutto nella tua scelta delle parole che usi per de

HO CURA DI ME

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𝑯𝒐 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒎𝒆 La parola bisogno significa “cura”. La parola bisogno significa necessità. La parola bisogno significa carenza. “Cura”. Questo è il significato di bisogno. Lo sapevano bene i Franchi, perchè questo è il suo etimo. Lo sapeva bene Maslow, quando ideò la piramide, facendone un manifesto per l'umanità tutta. La carenza genera il bisogno. Quando questo bisogno non è soddisfatto innesca la rabbia. La rabbia è quell'emozione che senti quando sei stato ignorato. E' sempre meglio usare la rabbia. Ben gestita ti permette di aguzzare l'ingegno. Trovare nuove vie. Affermarti. 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒆𝒕𝒕𝒊 𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒂𝒓𝒓𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒓𝒆, 𝒈𝒍𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒅𝒊 𝒊𝒍 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒊𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒕𝒆. Chi tenta questa via, è degno della tua indifferenza. Ed un semplice quanto pesato sorriso stampato è il suo valore. Ps: 𝑨𝒅 𝒂𝒓𝒓𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒔𝒐𝒏 𝒃𝒖𝒐𝒏𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊...