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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Scegliere

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SCEGLIERE Scegliere è consapevolezza. scegliere è fede. Scegliere è  potere. Quando ti ritrovi ad un bivio, scegli quale strada percorrere. Ci vuole fede nelle proprie risorse, nelle proprie sensazioni, nella propria visione del futuro. Il tuo potere si manifesta, si percepisce, si sente attraverso le tue scelte. Libere. Raccontano dove vuoi andare, la tua motivazione, la determinazione con cui le persegui. Puoi, per paura decidere che è  meglio farsi scegliere. Pensi che gli altri sappiano scegliere per te. Lasci che gli altri scelgano per te. Parafrasando Eraclito, ogni scelta meditata e agita ti trasforma in ciò che diventi. Tu scegli o lasci che siano gli altri a scegliere per te?

PRIMA TU

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  Per vivere una vita piena è fondamentale prenderti cura di te. E’ sempre il momento giusto per iniziare. Solo la cura quotidiana permette il radicamento di una routine di benessere. Lavoro, famiglia, relazioni necessitano di grande cura ed attenzione. I parametri altrui e la società spesso pongono l’asticella sempre più in alto. Persino il tuo gatto ha necessità più impellenti delle tue. Vivere adeguandoti a questi parametri, ti induce a reprimere le tue idee ed emozioni. Genera questioni irrisolte, rabbia, frustrazione. Questo mix logora le relazioni e distrugge la tua autostima. Sii onesta innanzitutto con te stessa. Dii cosa pensi e cosa senti senza il timore di sentirti giudicata o a disagio. Dedica del tempo a te. Riappropriati della tua sensorialità. Esercitati, tutti i giorni per 5 minuti, a focalizzare l’attenzione. Ascolta i tuoi pensieri. Senti le tue emozioni e sensazioni. Guardati dal giudizio. In questi momenti entri in contatto con te stessa e trov

SCONTRO

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  Quando arrivi allo scontro perdi. Quando lo scontro si fa acceso per idee diverse dalle tue, perdi. Anche quando hai vinto. Hai perso comunque.   Se arrivi allo scontro vuol dire che hai perso la lucidità mentale. Se ti arrabbi hai permesso al tuo antagonista di prendere il controllo delle tue emozioni. Lo scontro ha l’effetto di rinforzare l’idea che vorresti cambiare o negare. La tua posizione di antagonista ne legittima l’esistenza. Vinci. Qualcun altro ha perso. Tu hai perso la possibilità di includere, coinvolgere, arricchire il tuo bagaglio.   “Le parole sono mattoni. Tu hai il potere di costruire con essi, ponti o muri.” Cosa fai delle parole che scegli di usare oggi?

Coraggio

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  Coraggio Hai coraggio quando le ragioni del cuore prevalgono su quelle della tua neocorteccia. Hai coraggio quando l’adrenalina che produci sotto stress, scegli di usarla come grinta. Hai coraggio quando ammetti che ciò che ti spaventa va, osservato, ascoltato, affrontato. Quando sei ad un bivio, la scelta s’impone. Il tuo corpo produce adrenalina. E tu puoi scegliere se alimentare la paura o immaginandoti coraggiosa, sfruttarla per iniziare un nuovo viaggio.   In qualunque modo tu voglia gestire l’adrenalina, l’eroe sei tu. La storia che ti racconti la scegli tu. Ed in qualsiasi momento puoi scegliere di raccontarla diversamente. Senza edulcorarla. Con parole nuove.   “Le parole che usi raccontano da dove vieni. Quelle che scegli dicono dove vuoi andare.” Cit Quale parola o frase scegli di cambiare? Quale parola o frase nuova, scegli di usare?

Sofferenza

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"Pensa positivo."Ti dicono. "Andrà tutto bene." Ti dicono. Ma se andasse male, che fai? " È  impossibile pensare solo in positivo. Ti condurrebbe ad una rapida estinzione." cit Della sofferenza non puoi farne a meno. Ti fornisce motivazione. Ti permette di sopravvivere. Ti permette di goderti la vita, stimolando la produzione di dopamina. Quanto più cerchi di evitare la sofferenza, tanto più torna prepotente, feroce, dolorosa. La sofferenza, se glielo permetti, ti conduce all'eudaimonia. Ti guida alla visione, all'ascolto, alla conoscenza dei tuoi demoni. Li trasforma nei tuoi migliori alleati. L'eudaimonia ti conduce al successo. Dove il successo è la tua capacità di far accadere ciò che vuoi.

𝑨𝑴𝑶𝑹 𝑷𝑹𝑶𝑷𝑹𝑰𝑶.

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“Se solo potessi ottenere quella promozione.” Ti dici. “Se solo potessi avviare la mia idea di business. E lasciare il lavoro.” Ti dici.   Affermazioni come queste, nascondono la tua voglia di provare agli altri il tuo valore. E mettere a tacere la tua criticona interiore. L’amore per te stessa è un concetto tanto noto quanto agito con estrema difficoltà. E’ sempre più facile dedicare tempo, cure e gentilezza agli altri più che a te stessa. Il sacrificio delle proprie necessità e desideri inizialmente è percepito come altruismo. Presto lascia spazio a frustrazione, risentimento misto a senso di colpa e tristezza. Percepire, constatare e sentire questo turbine di emozioni è un chiaro segnale di carenza di amor proprio. Le tue scelte, professionali e personali si orientano così, verso situazioni emotivamente inaccessibili. E vesti la tua mancanza di amor proprio con il perfezionismo. L’amor proprio, quello vero, ha quell’allure che mantieni anche se manchi i tuoi obiettivi.

SOGNARE

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  “Il mio caso è diverso” ti dici. “Alla fine tutto andrà bene.” Ti dici. Questi sono solo alcuni dei pre-giudizi a cui sei esposta. In nessun luogo è scritto che ciò accada. Non funziona, a volte capita. Il ri- tenta sarai più fortunato può valere per un numero massimo di 3 tentativi. Dopo è bene ragionare sulla differenza tra perseveranza e caparbietà. Il ri-tentare, ancora ed ancora è masochismo. Raggiunto il terzo tentativo volta pagina. Fai spazio a nuovi sogni. Evita di disperdere energie, risorse, tempo. Sogna. Continua sognare. Sognare rende leggero il cuore, apre la mente, rivitalizza i sensi. Allenati a sognare con questo piccolo ma potente esercizio.

Autocompassione

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  L’AUTO COMPASSIONE L’auto compassione è frutto della gentilezza che devi a te stessa.   L’auto compassione agita, comporta affrontare le proprie emozioni, legate alla criticona che è in te. Divieni consapevole delle esperienze negative e delle paure che le hanno generate. Significa prendere per mano la rabbia, guardare la sofferenza ed ascoltare la frustrazione. L’auto compassione è accettazione di ciò che sei nella tua interezza. Pregi, difetti e sensi di colpa annessi. L’autostima è ben altra cosa.   L’autostima e l’auto compassione vanno distinte. L’autostima è una valutazione che dai a te stessa in base a qualità possedute ed ai risultati conseguiti. Quando noti qualcosa in te che non ti piace, o quando qualcosa nella tua vita va storto, ripeti sempre: Questo è un momento di difficoltà. Le difficoltà fanno parte della vita. In questo momento devo essere gentile con me stessa. Devo provare compassione nei miei riguardi.”  cit   Imparare ad essere compassionevole con

Ama il prossimo tuo come te stessa

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  "Fallo per me." Ti chiedono. "Ascoltami per il tuo bene." Ti chiedono. Per paura di deludere, di non essere abbastanza, di non meritare di meglio. Ti racconti che lo fai per amore. Sembra un 𝒅𝒐 𝒖𝒕 𝒅𝒆𝒔. Ci sono i momenti difficili. Ma sempre limitati nel tempo. Entro una certa soglia di tolleranza. Per essere amorevoli con gli altri, bisogna star bene, 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 con sè stessi. Un insegnamento tanto inflazionato quanto frainteso dice: "ama il prossimo tuo 𝒄𝒐𝒎𝒆 te stesso." 𝑷𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒕𝒖. Ti ami? Quanto?

COACHABILITY

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    La coachability è la tua volontà. La coachability è l’impegno. La coachability è il patto. Il coaching funziona quando il coachee manifesta la sua volontà di cambiare. Di mettere in discussione le sue credenze limitanti. Di connettersi con sé stesso riscoprendo le proprie risorse mettendo a punto una strategia. Questi passaggi si avvalgono dell’impegno del coachee e delle abilità del coach, che creando un canale di comunicazione, fiducia ed empatia allena il coachee a chiarire i termini del cambiamento. Se la ricerca del cambiamento è endogena o esogena. Se l’obiettivo è professionale o personale. A quotare l’impegno che è disposto a sostenere. Da qui nasce un patto che porta coach e coachee ad avere un’intesa. Il coachee si mette alla prova, con obiettivi sempre più sfidanti. Il coach fornisce feedback: personali, puntuali, chirurgici. Senza se e senza ma. Scevri dal   giudizio. Spaventa sapere di avere tanti assi nella manica. E’ sicuramente più facile maledire la

NO

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  Dire no ad un bambino è impossibile. Dire no ad un adulto è difficile. Dire no a te stessa è facilissimo. Quando dici NO ad un bambino, lui farà esattamente il contrario di quanto gli hai chiesto. E’ bene sapere che quando formuli frasi che iniziano o contengono le parole “no e non” il cervello recepisce il comando senza il no. Tu hai impartito il comando inverso. Quindi dicendo: non saltare. Lui salterà. Dire no ad un adulto è difficile, perché apre le porte ad un retro pensiero come: “se dico no. Cosa penserà?   “Se dico: no. Si sentirà tradito? Offeso? Abbandonato? Tutta questa serie di scenari sono stressanti. E piuttosto che dispiacere a qualcuno dici semplicemente no a te stessa. E’ semplicissimo! Prima di dire no a te stessa: spiega le tue ragioni. Ascolta e riconosci l’altrui prospettiva. Rendi partecipe e responsabile l’interlocutore. Prendi tempo per argomentare il tuo diniego e senza aggressività esponi il tuo punto evitando il No. Imparare a gestire ques

Gioco di specchi

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GIOCO DI SPECCHI Le aspettative sono un gioco di specchi. Le aspettative sono auto inganni che generano convinzioni. Attraverso le tua sensorialitá hai il potere di gestire e creare molte realtà. Ripetendo a te stesso, agendo, affermandole. La persuasione degli altri ne è la conferma. Al contempo hai radicato queste convinzioni. Questo processo, tanto affascinante quanto pericoloso. Si innesca per credenze sia positive che negative. E consolida la tendenza che hai di far tue le credenze altrui. Questo gioco di specchi costruisce la gabbia. Ti adagi. Quando inizia ad diventare troppo stretta, il  primo passo è identificare le aspettative. Nutrire il tuo linguaggio, affinché  possa offrirti la possibilità di raccontarle diversamente e prendere le distanze. Riportare equilibrio tra cuore e mente. Quali convinzioni hai raditato?