Post

Colpito

Immagine
  Colpito “Tanto ci metto un attimo.” “Ho già fatto.” Col tempo, l’esperienza, la tua fatica hai messo a punto tecniche, strumenti ed abilità che fanno di te una professionista esperta e stimata del tuo settore. Incontrando i clienti hai avuto modo di osservare la soddisfazione ed il compiacimento per la disinvoltura e la competenza dimostrata. Accompagnata dall’esigua gratificazione economica. “Ma come? Un prezzo così alto per così poco tempo.” Al di là del disappunto che genera questa frase, la faccenda è grave. Quando vendi un servizio- il prezzo è ciò che paghi. Il valore è ciò che ottieni. E’ sempre così nella vita come nel lavoro. Più ti dai da fare e meno ottieni. Quante volte capita? Poca considerazione, poco rispetto, poco valore riconosciuto; come se tutto fosse dovuto. Dipende da te: da come ti fai ascoltare, da come ti racconti, da come ti fai percepire. Pensi di disturbare? Di rubare tempo? Di raccontare cose inutili? Se questo è ciò che pensi cosa cr

Bias, euristiche, vittime e numeri.

Immagine
  Bias, euristiche, vittime e numeri. Siamo soggetti a continui stimoli. Ciò porta il cervello a trovare strategie cognitive per risultare efficace ed efficiente. Da qui nasce l’esigenza delle euristiche. Vere e proprie scorciatoie, di economie cognitive dei nostri percorsi mentali che ci portano alla creazione di bias. Cosa sono i bias? I bias sono il punto d’arrivo di un ragionamento. Una conclusione tanto veloce quanto fallace, che si ripercuote sui pensieri, sulle parole ed azioni. Perché esistono? Tutti abbiamo un cervello. Il cervello lavora per tutti allo stesso modo. Il cervello punta all’omeostasi. La sua missione è quella di acquisire informazioni risparmiando energia, con velocità e nel minor tempo possibile. 3 bias di cui sono più vittime le donne? ·        Le donne sono più adatte ad attività di accudimento. ·        Sono meno adatte alla competizione ed alla carriera. Inoltre perdono capacità ed interesse dopo la nascita dei figli. ·        S

Adesso basta

Immagine
  Adesso basta Ci sono volte in cui ti dici: “Capita! Ed approfitti per osservare e trovare un tuo tornaconto.” Ci sono volte in cui dici: “è capitato ancora e provi un forte senso d’irritazione. Ci sono volte in cui ti dici: “Ancora! Hai decifrato i segnali in maniera chiara. Cristallina. Eppure…  Adesso basta. Se ti trovi spesso a ripetere frasi del genere sei vittima di abitudini che ti portano sempre allo stesso punto. Perché? Perché il cervello fa quello che è solito fare. E’ abitudinario. Non distingue tra ciò che è bene e ciò che è male per te. Questo spiega perché cambiare è difficile. Questo spiega perché anche se individui e riconosci i segnali d’allerta ci ri-caschi. Questo ti conferma che è necessario cambiare. Ti serve un metodo. Un progetto di lungo respiro. Un Partner affidabile. Come spesso ripeto: “L’elefante, si mangia a fette!”cit

Giudicare il libro dalla copertina

Immagine
  GIUDICARE IL LIBRO DALLA COPERTINA. Giudichi. Giudichi sempre. Giudichi per necessità. Sì, necessità perchè Il tuo cervello lavora in questo modo. Durante il giorno raccoglie e registra- dati, informazioni, eventi. Impiegando solo, il 5% delle sue risorse. Durante la notte archivia, organizza, etichetta. Per fare ciò utilizza il restante 95%. I bias sono i pregiudizi. Frutti del retaggio culturale, degli eventi e delle esperienze che hai vissuto direttamente ed indirettamente. Le euristiche sono le scorciatoie con cui giudichi, classifichi e decidi in maniera sbrigativa. Formi la tua opinione. Sì, la tua opinione. La tua verità. Sono molto soggettive e molto personali. “Se sei alla ricerca della verità, l’aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio.” Se fossi un libro, come sarebbe la tua copertina?

Benessere psicofisico e ambienti di lavoro

Immagine
  Benessere psicofisico e ambienti di lavoro                  Di benessere sul posto di lavoro se ne parla sempre troppo poco. Quando percepisci il disagio hai paura di essere giudicato e sbeffeggiato. Condividere apertamente le proprie obiezioni porta ad una maggior conoscenza reciproca, supporto e soluzioni innovative. In aula con i tutor aziendali è emerso chiaramente che i temi del benessere sul lavoro sono spesso dimenticati quanto sconosciuti. La sindrome di Burnout è silente quanto subdola. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce specifiche direttive per individuare la sindrome ed al contempo ne ha tracciato le linee guida per riconoscere gli ambienti tossici esposti a rischio: ·        Turn over molto alto. ·        Relazioni tra colleghi difficili. ·        Forte sensazione di disagio. ·        Costante senso d’inadeguatezza legato al continuo stato di urgenza ed alla sensazione di non disporre delle risorse adeguate. ·        Demotivazione. ·  

Calvino e le regole della comunicazione

Immagine
Calvino e le regole della comunicazione Sei distratta. L’esperienza della realtà è soggettiva. Il linguaggio è il modo in cui etichetti il mondo. Sei distratta perché continuamente ipersollecitata. Dunque comunicare efficacemente diventa quasi utopico. Allora, un passaggio chiave per comunicare è scegliere le parole con cura. Calvino nelle sue “Lezioni americane” fornisce le seguenti indicazioni per la stesura di un testo:  ·       Leggerezza e rapidità: come sinonimo di essenzialità. Costruita con frasi brevi, termini scelti, facendo economia di parole. ·       Esattezza e visibilità: l’uso di un linguaggio esatto ed evocativo. In grado di generare immagini in chi legge. L’esperienza della realtà è soggettiva. L’esperienza interiore diventa il tuo modo di rielaborare il mondo. Un mondo vissuto attraverso: immagini, suoni, sensazioni odori, gusti. Il linguaggio si fa filtro dell’esperienza interiore soggettiva. Per comunicare efficacemente è necessario utilizzare il senso predominante

Frame

Immagine
  Giudichiamo. Giudichiamo sempre. Siamo fatti così. Ma cosa si nasconde dietro quel giudizio così spietato? Ci sono persone, situazioni, atteggiamenti che prima non avresti mai notato ed ora, invece proprio ti fanno imbestialire. Queste emozioni sono preziose, molto. Hanno il potere di raccontare cosa hai scelto di celare. Così dietro l’arroganza c’è la volontà di credere in sé stessi. Così dietro l’incoerenza c’è la volontà di aprirsi a nuovi opzioni e concedersi la possibilità di cambiare idea. Così dietro l’essere puntigliosa c’è uno spirito attento ai dettagli. Il difetto è un talento che necessita di nuove parole per essere raccontato. Questo cambio di prospettiva non significa accettare tutto. O immaginare che tutto possa cambiare facilmente. Significa che in ciò che chiami difetto c’è una parte di te che ha bisogno di ascolto. Cura. Rispetto. “Una qualità è un difetto che ha saputo rendersi utile.” Dice Maeterlinck Se descrivessi con altre parole un tuo difetto, quali useresti?