PERFEZIONISMO. Gli escamotage di Manzoni
Perfezionismo: Gli Escamotage di Manzoni
Probabilmente
Manzoni e uno dei personaggi che meglio incarna il perfezionismo.
Quando decise di iniziare la stesura del suo romanzo, era il 1821 e s'intitolava: "Fermo e Lucia".
Nel mentre portò alla luce “l'Adelchi”. Disperdendo risorse, energie fisiche e mentali.
Nel 1823, scrisse per la prima volta la parola fine al romanzo.
Non soddisfatto, nel 1824, mise mano all'opera apportando notevoli modifiche alla struttura ed anche alla trama. Perché continuò a fare ricerca storica inserendo nel romanzo, vicende e persone realmente esistite come: Il Cardinal Borromeo, la Monaca di Monza, ricalcata su Marianna de Leyva, l'Innominato secondo gli storici era ispirato a Francesco Bernardino Visconti. E Don Rodrigo avrebbe avuto le fattezze di Paolo Orgiano.
La dovizia di particolari e la sua ricerca di una ricostruzione, il più possibile, aderente al vero, diedero vita a ben 108 “episodi” settimanali, tenendo i lettori sulle spine per ben 2 anni.
Come nelle migliori serie di Netflix.
Poichè la stesura non vedeva la parola fine, iniziarono a circolare copie pirata...
Sì, già allora!
Così commissionò a Francesco Godin delle illustrazioni da inserire tra le pagine.
Nel 1842, dopo ben 21 anni di stesure, ricerche e rifacimenti. “I Promessi Sposi” videro la parola FINE.
Se è è vero che ci possono essere sempre margini di miglioramento, è necessario che ci sia il tempo di dire: "è fatto.”
Se ti ritieni sempre insoddisfatto del tuo lavoro potresti risultare inconcludente, perdendo l'opportunità di migliorare nel lavoro successivo.
Fatto è sempre meglio che perfetto.
Ti sei rivisto in questo personaggio?
Se sì, come superi questa forma di auto sabotaggio?
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