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Tu sei quello che vedi.

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Un antico detto Hindu dice: "Tu sei quello che Vedi.”  È vero! Ti spiego il perché.  Quando crediamo di riuscire a leggere un’altra persona, in realtà stiamo leggendo la proiezione di noi stessi.  Non siamo in grado di riconoscere nessuna qualità, se in qualche modo non ci appartenga.  Pensiamo alla rabbia. Se diciamo: “quella persona è arrabbiata”, vuol dire che riconosciamo quel sentimento. Vuol dire che in noi ci sono tracce.  Diversamente non saremmo stati in grado d’identificarla.  A volte queste emozioni ci fanno paura e scegliamo di non farle emerge.  Le sotterriamo. Le sopprimiamo. Ma a “Loro” non piace restare nascoste e così, casualmente, ci sentiamo attratti da persone e oggetti che risuonano con la nostra stessa energia.  Questo spiega le nostre scelte del momento.  A cosa serve quanto detto fin ora?  A conoscerci  Ad acquisire consapevolezza  A capire e gestire le nostre emozioni  A crescere come persone  Ad avere un approccio empatico  Ti è mai capitato? 

Quanto ti danneggia il giudizio altrui?

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Questa mattina mi sono imbattuta in questa storia. Mi ha fatto pensare, arrabbiare ed in fine ragionare su cosa sia meglio per me, solo per me. Un padre ed un figlio avevano un piccolo asino; a turno viaggiavano in groppa all'animale per mitigare la fatica del loro viaggio. Quando il padre era in groppa, il figlio procedeva a piedi. I passanti commentavano: “il vecchio moribondo risparmia la salute a discapito del giovane figlio.” L'uomo allora scese dall'asino e fece salire il giovane. I viandanti mormorarono: “Il giovane pigro e sano sull'asino, ed il padre si ammazza di fatica.” Quando giunsero nel villaggio successivo, entrambi viaggiavano sull'asino. Un gruppo di persone mostrò sdegno per i due viaggiatori. Erano persone crudeli, viaggiando entrambi sul povero asino; così decisero di scendere. Attraversando il villaggio successivo furono invece sbeffeggiati dalla gente che ridendo diceva: “Guardate che stupidi! Hanno un asino ma vanno a pie

Storia del maestro e dei sogni.

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"Un maestro chiese ai suoi piccoli alunni di scrivere su un foglio di carta un loro sogno. Dopo qualche minuto passò a ritirare i fogli, tornò alla cattedra, li piegò e li mischiò più volte. "Ora venite qui uno per uno e pescate un foglio a caso" disse rivolgendosi ai suoi ragazzi. Quando tutti ebbero finito spinse la classe ad aprire i fogli. "Adesso leggete il sogno che vi è capitato e fatelo vostro, realizzatelo. Gli occhi dei piccoli si riempirono di stupore. ~Ma maestro, come possiamo realizzare un sogno che non è nostro?" chiese una di loro. "Io ad esempio non voglio diventare un astronauta come c'è scritto qui, avrei paura di andare nello spazio. Io sogno di diventare una ballerina". "Infatti, non potete"." 📍Tu hai il potere di realizzare il tuo sogno. Ti sarà chiesto, probabilmente, di realizzare il sogno di qualcun altro. Sarai giudicata e sentirai di aver tradito la fiducia in te riposta. Ciò ti fa

La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni

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  Ti capita mai di essere così stanca da non riuscire a dormire? Fissato obiettivi per riuscire dimostrare a te stessa di non essere una "principessina" come ti definiscono.  Questi obiettivi ti fanno sentire in gabbia, non ti rappresentano, non permettono di esprimere il tuo potenziale.  Ciò che ne ricavi è stress, rabbia e mortificazione. I tanto agognati risultati e riconoscimenti stentano ad arrivare e col passare del tempo, una vocina subdola ti dice: " non hai talento.  Non sei così capace."  Pensi che forse, quando ti appellano: "principessina" hanno ragione e ti ritrovi a piangere come un fiume in piena.  Le buone intenzioni di ascoltare ed assecondare i sogni altrui stanno costruendo il tuo inferno quotidiano.  Ripensa al passato e ricorda la bambina felice e spensierata che eri.  Ricordi quando ti sei detta: ok, lo ascolto e lo faccio?  Come ti sei sentita?

L'autostima è un muscolo e come tale va allenata.

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. Ricordi quand'è stata l'ultima volta in cui hai ricevuto un complimento?  Ricordi come hai reagito?  La mia è stata fare spallucce, arrossire e dire che era esagerato.  Come fosse scontato, raggiungere il risultato... Sminuirsi è un'arte sopraffina, a cui siamo istruite fin da piccole.  Secondo questa cultura bisogna sempre aspettare che sia l'altro a riconoscere i nostri meriti ad elogiarci, pena il fantomatico:” chi si loda s'imbroda...”  Così facendo resti sempre in attesa del benestare altrui.  Si sfiorano soglie di perfezionismo epiche. E la frustrazione, la rabbia montano come la marea...  E la soddisfazione che meriti? Ed i riconoscimenti del tuo valore, delle tue qualità? Se accetti di sottostare ai parametri altrui, dovrai ritenerti felice e realizzata anche secondo i loro parametri. Come ti fa sentire tutta questa serie di paletti e limitazioni? Se invece impari a riconoscere il tuo valore, i tuoi talenti e risorse, avrai la consapevolezza di poterti sen

Il Flow. Quando sei in stato di grazia.

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Quando mi allenavo in vasca mi capitava di fare dei tempi buoni, ma poi durante la gara i tempi si alzavano.  Cambiava qualcosa.  Ma cosa? A te è mai capitato di essere perfettamente preparato e poi  non riuscire a conseguire il tuo obiettivo, scolastico, lavorativo, sportivo? Le performance vissute in uno stato di flow danno un senso profondo di felicità e gratificazione. Più attività svolgiamo in questo stato più siamo felici. Ma cos'è il Flow? Il Flow è il flusso (o stato di grazia come lo definisco io), la zona in cui sei felice, ti senti competente, un po' sfidato, ti diverti, provi piacere ed hai un po' di crescita. I punti che ti indicherò sono gli elementi del Metodo S.F.E.R.A. creata dal Dott. Vercelli. Possono essere declinati in qualunque contesto mantenendo l'efficacia. Il Flow si trova tra l'ansia e la noia.  In questo punto mente e corpo sono in linea( S incronia).  Sei presente qui ed ora. Il Flow sfrutta i tuoi punti di  F orza, dunque i

Il retaggio culturale. Tutto quello che vedi, osservi ed apprendi nella tua famiglia.

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  Ricordi quando andavi all'asilo, e la mamma si accomiatava dicendo: “mi raccomando fai la brava e condividi il tuo gioco con gli altri bimbi?” E tu col tuo visino tra l'accigliato e l'interdetto ti domandavi: “ma perchè devo condividere il mio Dudù(bambolina di stoffa)?    E' mio! L o romperanno!” Comportandoti, come indicato, la maestra, la mamma, il papà ti lodavano, ti sentivi apprezzata. Ma poi è arrivato il giorno in cui ti sei accorta che era frustrante comportarti diversamente da come sentivi e volevi. Ti sei accorta che la stima di te è legata a ciò che di buono gli altri pensano, riducendo la tua autostima a 0. Ma tu quali qualità e talenti ti riconosci? Saresti in grado di elencarli, senza se e senza ma? Riusciresti a trovare una dote ogni giorno? Prova!